Chi sono? Perché esisto? Qual è il senso e lo scopo della mia vita e della mia esistenza? Cosa accadrà quando morirò? Esiste realmente la resurrezione dei morti e la vita eterna, oppure la morte mi annienterà totalmente e definitivamente? Dio esiste realmente, oppure è un’invenzione umana? Quale sarà il mio futuro eterno? E ancora: come è nato l’Universo e tutte le forme di vita che esso contiene? Sono stati creati da Dio oppure sono iniziati a esistere spontaneamente e per caso?
Questi sono gli interrogativi su cui mi sono arrovellato negli ultimi 40 anni della mia vita, impiegando buona parte del tempo che la mia disabilità entrata prepotentemente nella mia vita a 20 anni, mi metteva a disposizione. Tutto questo con la consapevolezza che non bastava trovare una risposta a tali interrogativi, ma occorreva trovare la risposta giusta e vera, quella che corrisponde alla realtà, soprattutto quella relativa all’interrogativo sul senso e lo scopo ultimo dell’esistenza di ciascun individuo umano, perché dalla risposta che ognuno da tale interrogativo dipendono le sue scelte di vita quotidiane e, di conseguenza, anche la qualità di vita dell’unica vita che egli vive e il suo “destino” ultimo ed eterno. Se tale risposta è errata, è errata anche la vita che ciascuno imposta secondo tale visione sbagliata della vita. Infatti, che uno sia consapevole o meno, è certo che l’esistenza futura, terrena ed eterna di ognuno, dipende da ciò che ciascuno ritiene sia lo scopo ultimo della propria esistenza. Continua a leggere