Dio esiste realmente o un’invenzione umana?

La convinzione dell’esistenza di un «Essere divino» soprannaturale che trascende l’universo materiale è diffusa quanto la specie umana, anche se la troviamo espressa in tante forme diverse. Questa convinzione e questo “senso di Dio”, ha pervaso tutti i gruppi umani di ogni epoca storica, indipendentemente dalla loro “razza” o etnia. Anche se sicuramente sono sempre esistite persone che nel corso della storia  umana hanno negato l’esistenza di Dio, secondo molti studiosi del ramo, quasi la totalità degli individui umani vissuti sulla Terra ha avvertito l’esistenza di un “qualcosa” che trascende la realtà naturale esistente e lo hanno invocato ed adorato come Dio. Pure se, indipendentemente dalla ipotetica realtà divina effettivamente esistente, molto spesso gli uomini hanno indirizzato questa “idea di Dio” verso degli dèi fittizi che ciascuno si è costruito secondo i suoi desideri, ma questo è un altro discorso.

Questa realtà è contestata da coloro che affermano che vi sono e/o vi sono stati dei popoli assolutamente privi dell’idea di Dio; ma questa è solo un’ipotesi astratta senza nessuna prova o indizio che avallino la sua veridicità; nessuno è mai riuscito a presentare qualche elemento che la sostenesse. Quindi, mentre è sotto gli occhi di tutti il fatto che l’innata idea di Dio, anche se in forme differenti ed errate, pervade tutta la storia dell’umanità; non è possibile dimostrare il contrario.

La negazione dell’esistenza di Dio è divenuta più consistente con l’avvento dell’illuminismo, quando alcuni autorevoli membri di questa corrente di pensiero cominciò a sostenerla con argomentazioni apparentemente razionali, logiche e scientifiche.

Argomentazioni logiche e apparentemente scientifiche che non reggono all’analisi altrettanto logica e oggettiva di tali argomentazioni. Infatti, un analisi imparziale delle argomentazioni che questi studiosi portano come pezze d’appoggio per sostenere le loro tesi negazioniste, evidenziano molte faziosità e preconcetti dei sostenitori.

Di prove effettivamente scientifiche ed empiriche certamente non ne hanno. Anzi, è certo che non ne possono mai avere, perché, come dico anche nel mio libro “Gli interrogativi della vita”, nessuno può vantare di avere una prova scientifica o empirica che neghi incontrovertibilmente l’effettiva esistenza di Dio onnipotente, né potrà mai averla. Così come non esiste nessuna prova empirica del contrario. Infatti il Soprannaturale non è valutabile con nessun metodo empirico  tangibile,  né lo potrà mai essere, perché la scienza galileiana, così come qualunque altra disciplina umana che si affida unicamente a spiegazioni empiriche, possono operare soltanto nell’universo naturale a cui appartengono. Ciò che trascende la nostra dimensione esistenziale fisica, non può essere suscettibile dello stesso tipo di analisi di questa. Il Trascendente è qualcosa che va oltre la sfera naturale dell’immanente; ragione per cui esso non può essere fatto né di spazio, né di tempo, né di massa, né di altre grandezze naturali indagabili con metodi empirici tangibili. Motivo per cui è totalmente antiscientifico negare l’esistenza del Soprannaturale soltanto perché non si è in grado di verificare empiricamente la sua reale esistenza. Ciò è contrario ai principi basilari su cui si fonda la scienza sperimentale. Infatti tali principi impongono che si possa negare l’esistenza di una realtà soltanto in base a prove empiriche ottenute col metodo scientifico galileiano. Contravvenire a queste regole fondamentali, significa porsi fuori da quella scienza a cui si sta tentando disperatamente di aggrapparsi per negare l’esistenza di Dio. L’uomo può indagare e valutare il Soprannaturale soltanto mediante l’uso del proprio intelletto, riflettendo con umiltà e obbiettività sulla realtà che lo circonda e sulle conoscenze acquisite finora dall’umanità.

Questa è una realtà incontestabile che nessuno potrà mai negare in modo oggettivo. Non potrà mai esistere una prova che possa permettere a qualcuno di poter negare l’esistenza di Dio in modo realmente scientifico. Lo si potrà fare soltanto per fede. Ciò sembra un paradosso e un’assurdità, ma è la cruda realtà. Difatti, come metto in evidenza nel mio libro “Gli interrogativi dilla vita”, l’ateo nega Dio per fede, non perché esistono effettivamente prove o indizi che permettono di farlo oggettivamente. Negare l’esistenza di Dio senza essere in possesso di prove oggettive che lo provano scientificamente è un atto di fede verso questa convinzione, così come lo è quello di colui che crede all’esistenza di Dio.

Questa realtà la mette bene in evidenza anche il fisico Antonio Zichichi, uno dei maggiori esponenti mondiali della scienza galileiana moderna. Egli,  nel suo libro “Perché io credo in colui che ha fatto il mondo”, la espone e la dimostra con chiarezza.

Detto ciò, bisogna anche dire che non esistono prove scientifiche che dimostrano incontrovertibilmente l’esistenza di Dio, e, per il fatto che il soprannaturale non è valutabile con mezzi scientifici naturali, non potranno mai esistere. Su questo problema la scienza galileiana è neutrale: non può né smentire né confermare l’effettiva esistenza di Dio. Pertanto, l’esistenza di tale realtà può essere accettata o negata soltanto per fede. Anche se vi è una innumerevole quantità di elementi oggettivi, razionali e logici che testimoniano che esiste realmente un Dio creatore, non vi sono certezze scientifiche.

L’elemento più importante che dimostra che Dio esiste realmente è l’esistenza dell’Universo e di tutto ciò che esso contiene. Infatti, come dice anche la Bibbia (Sl 19,1; Rm 1,19-20), studiando e analizzando con serietà, oggettività e scientificità l’Universo, interrogandoci sul come e il perché esso esiste e sul come e il perché esso è così com’è, possiamo desumere e capire se Dio esiste realmente o meno.

Quindi per valutare razionalmente la possibilità che Dio esista realmente o meno, nonché per conoscerlo, basta esaminare e studiare con umiltà e diligenza l’Universo e tutto ciò che esso contiene, cominciando col chiedersi come è iniziata e si è evoluta la sua esistenza.

Riflessioni e analisi delle realtà naturali esistenti che, come mostro chiaramente nel mio libro “Gli interrogativi della vita”, portano dritto dritto a concludere che Dio non può non esistere.

Chiunque non è convinto della veridicità di questa affermazione, può approfondire l’argomento leggendo il libro appena menzionato.

 

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